Tributi News del 12 settembre 2024

Rottamazione, estinzione giudizi pendenti senza pagamento integrale. Il rigetto dell’autotutela non si può impugnare. Zero Tari per le imprese anche sul passato – Albergatori fuori dalla tassa di soggiorno.

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Rottamazione, estinzione giudizi pendenti senza pagamento integrale.

di Dario Deotto e Luigi Lovecchio

In caso di adesione alla rottamazione quater in pendenza di giudizio, l’estinzione del processo non richiede il pagamento integrale delle somme dovute. Allo scopo, sono infatti sufficienti la trasmissione dell’istanza, corredata dall’impegno a rinunciare al giudizio, il provvedimento di accoglimento dell’agente della riscossione e la prova dei pagamenti effettuati sino alla data di richiesta dell’estinzione. L’affermazione è contenuta nell’ordinanza n. 24428 depositata ieri dalla Corte di cassazione.

Il rigetto dell’autotutela non si può impugnare

Il rigetto dell’istanza di autotutela non può essere impugnato. Dal 5 gennaio 2024, è possibile impugnare il rifiuto espresso o tacito dell’Amministrazione finanziaria al riesame in autotutela di un atto impositivo, ma non l’esito del riesame. Lo ha chiarito la Cgt di 1° grado di Caserta con sentenza 3034 del 15/7/2024.

Zero Tari per le imprese anche sul passato – Albergatori fuori dalla tassa di soggiorno.

di Giovanni Parente e Gianni Trovati

Intorno alla manovra si agita anche il cantiere eterno del fisco locale. Due sono i temi discussi ieri dai vertici del ministero dell’Economia, impegnati con il sottosegretario Federico Freni a rilanciare alla Camera il progetto di legge della Lega (prima firmataria Laura Cavandoli) che esclude i magazzini delle imprese sia dalla quota fissa sia dalla quota variabile della Tari, e con il viceministro Maurizio Leo a discutere insieme alla titolare del Turismo Daniela Santanchè la riforma dell’imposta di soggiorno con le associazioni di categoria. Sulla Tari, imprese e Comuni sono ai ferri corti da anni. Oggi le superfici che producono rifiuti speciali, compresi i magazzini, sono esclusi dalla quota variabile della Tariffa, ma secondo molteplici sentenze della Cassazione devono pagare la quota fissa, quella che finanzia i costi generali dell’igiene urbana. L’esclusione dalla quota fissa, è arrivata a dire la Suprema Corte nella sentenza 23228/2024, sarebbe a rischio di incostituzionalità perché esonererebbe le aziende dal pagamento di un servizio di cui comunque fruiscono (Sole 24 Ore del 9 settembre). Opposta la tesi delle imprese, che rivendicano di pagare già integralmente i costi dello smaltimento dei rifiuti speciali che gestiscono in proprio. La proposta, che potrebbe accelerare sotto forma di emendamento al decreto omnibus in discussione al Senato o al decreto anticipi atteso a ottobre con la manovra, sposa la lettura delle imprese e soprattutto, trattandosi di norma di interpretazione autentica, punta a sanare anche il passato, al centro di numerosissime battaglie legali fra Comuni e aziende. Restano da capire le conseguenze sugli altri utenti, perché in ogni caso la Tari deve garantire la copertura integrale dei costi del servizio.

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