Tributi News del 19 Settembre 2022


Vietato al Comune chiamare in giudizio l’agenzia delle Entrate. Processo tributario, testimonianze ammesse solo con l’ok del giudice. Definizione agevolata delle liti tributarie in Cassazione: domande dal 16 settembre al 16 gennaio 2023. Sanatoria in Cassazione, domanda via Pec. Giudizio non riassunto, la notifica è salva. Cartelle, il contrasto fra le sentenze spiazza il contribuente. Cartelle da inviare solo a Pec registrate. Bonus Imu per imprese del turismo: invio dell’Autodichiarazione dal 28 settembre. Autodichiarazione sugli aiuti per il credito Imu degli alberghi. Pertinenze, l’uso è da provare. Imu e leasing, zero sanzioni al locatore pre-consegna. Multe stradali, stangata in vista. 
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Vietato al Comune chiamare in giudizio l’agenzia delle Entrate. 
di Claudio Carbone
Il Comune non può promuovere l’azione di responsabilità erariale nei confronti dell’agenzia delle Entrate per inerzia nelle attività di riscossione delle entrate affidate. Resta, tuttavia, la possibilità, per la Procura erariale, di intraprendere eventuali iniziative qualora ravvisasse ipotesi di responsabilità per danno erariale emergente dai fatti presi in esame. È quanto emerge dalla sentenza n. 252/2022 emessa dalla Corte dei conti, Sezione Giurisdizionale per la Regione Veneto.




Processo tributario, testimonianze ammesse solo con l’ok del giudice. 
di Dario Deotto e Luigi Lovecchio
Via libera all’ammissione della prova testimoniale nel processo tributario, a partire dai ricorsi notificati dal 16 settembre scorso. Lo prevede la riforma introdotta con la legge 130/2022, che ha riscritto l’articolo 7, comma 4, del Dlgs 546/1992.A partire dai ricorsi proposti dal 16 settembre scorso, il giudice – sia in primo che in secondo grado – può ammettere la prova testimoniale, in forma scritta, con le modalità di cui all’articolo 257-bis del Codice di procedura civile, ad alcune condizioni. In primo luogo, la decisione compete soltanto al giudice, che può adottarla sia se compulsato dalle parti, sia a fronte dell’opposizione delle stesse. La scelta di avvalersi della prova testimoniale deve inoltre conseguire da una valutazione di “necessarietà” ai fini della formazione del convincimento del giudice. Non si tratta dunque di uno strumento di prova “ordinario” ma di un mezzo tendenzialmente eccezionale, rimesso alla insindacabile decisione delle nuove Corti di giustizia tributaria.




Definizione agevolata delle liti tributarie in Cassazione: domande dal 16 settembre al 16 gennaio 2023
Ai fini della definizione agevolata delle liti tributarie in Cassazione a partire dal 16 settembre 2022 e fino al 16 gennaio 2023 (considerato che il centoventesimo giorno cade di sabato 14 gennaio), per ciascuna controversia tributaria autonoma, ossia relativa al singolo atto impugnato, va presentata all’Agenzia delle entrate una distinta domanda di definizione, esente dall’imposta di bollo, utilizzando esclusivamente il modello pubblicato dalle Entrate con allegata la copia di un documento di identità del firmatario dell’istanza e la quietanza del versamento effettuato mediante modello F24. Lo ha previsto l’Agenzia delle Entrate con provvedimento del 16 settembre 2022. Con provvedimento del 16 settembre 2022, l’Agenzia delle Entrate ha individuato le modalità di attuazione dell’articolo 5 della L. 31 agosto 2022, n. 130, concernenti la definizione agevolata dei giudizi tributari pendenti innanzi alla Corte di cassazione.




Sanatoria in Cassazione, domanda via Pec. 
Laura Ambrosi
Per la definizione delle liti in Cassazione possono scomputarsi dalle somme dovute anche gli interessi e le sanzioni già versate a titolo provvisorio e non solo le imposte. È quanto emerge dal provvedimento di approvazione del modello di domanda e dalle relative istruzioni emanati ieri dalle Entrate.




Giudizio non riassunto, la notifica è salva. 
È tempestivamente notificata la cartella che giunga al contribuente nei due anni dall’estinzione del giudizio prodottasi a seguito della mancata riassunzione di esso dinanzi alla commissione tributaria a cui abbia rinviato la Corte di cassazione. È il chiaro canone che si legge nella sentenza n. 2308/13/2022 emessa dalla Ctr del Lazio, depositata lo scorso 24 maggio.




Cartelle, il contrasto fra le sentenze spiazza il contribuente.
di Ivan Cimmarusti e Marcello Maria De Vito
Un argomento discusso riguarda il contenuto della motivazione della cartella recante gli interessi sul debito fiscale. Si è dibattuto se la motivazione debba o meno indicare i criteri di calcolo e il tasso di interesse applicato per ogni anno. La Cassazione sembra aver risolto la questione con la sentenza a Sezioni unite del 14 luglio 2022 n. 22281. Secondo la Corte è necessario distinguere l’ipotesi in cui la cartella richieda al contribuente interessi mai prima determinati, da quella in cui la cartella segua un atto in cui sono già stati computati gli interessi. Nel primo caso è necessario che la cartella rechi, anche per relationem, l’indicazione del debito d’imposta, l’entità, la decorrenza degli interessi e la base normativa. Nel secondo caso, l’ufficio dovrà solo motivare con il riferimento all’atto fiscale e/o alla sentenza che lo ha reso definitivo, trovando la quantificazione degli interessi, quanto a decorrenza e calcolo, la sua fonte in tali atti.






Cartelle da inviare solo a Pec registrate. 
È inefficace la notifica di una cartella di pagamento che, proveniente dall’Agenzia delle entrate Riscossione, venga trasmessa dall’amministrazione a un indirizzo Pec della società contribuente ma diverso da quello ufficialmente inserito nei pubblici registri di posta elettronica certificata. Sono le osservazioni contenute nella sentenza n. 2306/13/2022 emessa dalla Ctr del Lazio, depositata lo scorso 24 maggio.




Bonus Imu per imprese del turismo: invio dell’Autodichiarazione dal 28 settembre. 
Maria Antonietta Caracciolo – Avvocato tributarista in Reggio Calabria
Dal 28 settembre 2022 al 28 febbraio 2023 è possibile presentare l’Autodichiarazione per beneficiare del Bonus Imu previsto a favore delle imprese del settore del turismo. E’ quanto previsto dall’Agenzia delle Entrate con provvedimento del 16 settembre 2022. A partire dal giorno lavorativo successivo alla data di rilascio della ricevuta, è possibile utilizzare il credito d’imposta, esclusivamente in compensazione. Per tale ragione con successiva risoluzione, l’Agenzia delle Entrate istituirà il codice tributo e le istruzioni per la compilazione del modello F24.




Autodichiarazione sugli aiuti per il credito Imu degli alberghi.
Annarita D’Ambrosio
Nuovo aiuto in arrivo per le imprese turistico ricettive. È stato pubblicato ieri sul sito dell’agenzia delle Entrate il modulo di autodichiarazione per fruire del credito d’imposta del 50% per l’Imu versata a titolo di seconda rata 2021 per gli immobili rientranti nella categoria catastale D/2 nei quali è gestita l’attività turistica. Un provvedimento, firmato dal direttore delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, definisce i criteri e le modalità di fruizione dell’agevolazione introdotta dal Dl 21/2022. Con l’autodichiarazione, i contribuenti potranno attestare il possesso dei requisiti e il rispetto delle condizioni e dei limiti indicati nella comunicazione della Commissione europea Temporary Framework.




Pertinenze, l’uso è da provare.
di Sergio Trovato
Spetta al contribuente dimostrare che un’area edificabile non deve essere assoggettata all’imposta municipale perché costituisce pertinenza di un fabbricato. Non conta il dato catastale e il mancato accorpamento al bene principale. Quello che assume rilevanza è l’effettiva destinazione dell’area pertinenziale. Il contribuente è tenuto a provare di trarre un beneficio dal suo uso, dimostrando anche che la scelta non sia finalizzata a eludere il pagamento del tributo. Per avere diritto all’agevolazione, poi, l’interessato deve presentare la dichiarazione, informando il comune sull’utilizzo dell’immobile come pertinenza. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, con la sentenza 25561 del 31 agosto 2022.




Imu e leasing, zero sanzioni al locatore pre-consegna.
di Nicola Borzomìe e Fabrizio Cancelliere
La Cassazione, con l’ordinanza n. 26057 del 5 settembre 2022, si è espressa a favore di una società di leasing in merito alla disapplicazione delle sanzioni irrogate con gli accertamenti emessi ai fini Imu, relativi alla individuazione della soggettività passiva in caso di risoluzione del contratto di locazione senza riconsegna dell’immobile. La questione controversa attiene all’applicazione dell’articolo 9, primo comma, Dlgs 23/2011 (comma abrogato dall’articolo 1, comma 780, legge 160/2019, ma poi riproposto nel contenuto nel comma 743 della stessa legge), il quale prevede che per gli immobili concessi in leasing il soggetto passivo sia il locatario, a decorrere dalla data di stipula e per tutta la durata del contratto.




Multe stradali, stangata in vista.
di Enrico Santi
Dal 1° gennaio 2023 potrebbe scattare un aumento di circa il 10% degli importi delle sanzioni pecuniarie previste dal codice della strada. È quanto si può ricavare dal dato ufficiale comunicato dall’Istat sulla variazione percentuale dell’indice Foi di agosto 2022 rispetto ad agosto 2020. Secondo l’art. 195, comma 3, del Codice della strada, la misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati verificatasi nei due anni precedenti.

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