tributi news del 21 luglio 2022

Giustizia tributaria, la tutela dei diritti e il ruolo delle Corti. Ruoli non riscossi, 60% del Pil. Il magazzino delle cartelle sfonda il tetto dei mille miliardi.  Vendita con patto di riservato dominio: chi paga l’IMU?

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Giustizia tributaria, la tutela dei diritti e il ruolo delle Corti

Oggi nessuno ignora che al tavolo sono state portate anche misure mal concepite (ricorso nell’interesse della legge e rinvio pregiudiziale), controproducenti (mancanza di adeguate disposizioni transitorie, a fronte della prevedibile riduzione dell’organico a causa dell’abbassamento dei limiti di età dei magistrati), e forse anche di dubbia legittimità costituzionale (i limiti all’appello sulle sentenze del giudice monocratico); in fondo, si tratta di dettagli ai quali, se non ci penserà il Parlamento dando accesso alle proposte di emendamento avanzate dalle forze politiche, si potrà ancora rimediare in futuro e in altre sedi. Alla base, c’è però anche la traduzione in atto di un concetto di giustizia tributaria, con cui, se non si interviene qui e ora con decisione, i contribuenti italiani dovranno fare i conti per gli anni a venire.

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Ruoli non riscossi, 60% del Pil. Il magazzino delle cartelle sfonda il tetto dei mille miliardi

U na montagna di debiti fiscali, oltre mille miliardi da riscuotere, pari al 60% del prodotto interno lordo. Mario Draghi, presidente del consiglio, nelle comunicazioni al Parlamento di ieri, atto della crisi di governo in corso, riporta in primo piano il leit motiv del magazzino delle cartelle esattoriali fuori controllo. Lo fa nel passaggio dedicato alla riforma fiscale che proprio in queste settimane dovrà ricevere l’ultima ratifica dal Senato dando il via alla fase 2, quella della scrittura dei decreti attuativi. «L’autunno scorso», ricorda Draghi, «il Governo ha dato il via al disegno di legge delega per la revisione del fisco. Siamo consapevoli che in Italia il fisco è complesso e spesso iniquo.

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Vendita con patto di riservato dominio: chi paga l’IMU?

L’IMU resta a carico del venditore fino a quando non viene perfezionata la vendita. Questo perchè, nei casi di vendita con riservato dominio, il diritto di proprietà, scatta nel momento in cui terminano i pagamenti. Di conseguenza, essendo il presupposto impositivo dell’IMU la proprietà dell’unità immobiliare, il pagamento della tassa spetta al venditore fino al momento in cui l’acquirente non conclude l’acquisto. Nel caso da lei esposto, la compravendita si perfeziona con l’ultimo saldo: da quel momento, l’IMU sarà a carico del costruttore acquirente, mentre in questi 24 mesi siete voi il soggetto passivo IMU.

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