tributi news del 18 luglio 2022

Bilanci, Dup, Tari e aliquote complicano la fine di luglio. Anche gli aiuti di Stato nella dichiarazione Imu.

Cartelle, la dilazione si fa in 4. Un’ulteriore modalità si aggiunge a quelle attive per Covid. Nella cartella di pagamento si omettono i tassi applicati.

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Bilanci, Dup, Tari e aliquote complicano la fine di luglio

di Anna Guiducci e Patrizia Ruffini

Fine luglio a rischio sanzioni. Responsabili, assessori, consiglieri, sindaci e revisori di enti locali sono impegnati in un fine mese fitto di atti contabili da approvare, pena – in molti casi – lo scioglimento del Consiglio. Con il bilancio di previsione 2022/24, scade il 31 luglio anche il termine per approvare il documento unico di programmazione (o nota di aggiornamento al Dup 2022/24) e le delibere tributarie. 

Va di pari passo la scadenza per approvare i piani economico finanziari e le tariffe della Tari. Eventuali riduzioni potranno essere finanziate, sempre entro la stessa data, con gli avanzi Covid specificatamente previsti per questo scopo.

Anche gli aiuti di Stato nella dichiarazione Imu.

di Pasquale Mirto

Pronta la nuova dichiarazione Imu, le istruzioni, e il Dm con la relazione illustrativa (anticipato su NT+ Enti locali & edilizia del 13 luglio). Nel decreto si precisa che è stato necessario aggiornare il modello Imu perché tenga conto delle agevolazioni Covid, autorizzate nei limiti del Temporary Framework. A questo scopo è stato inserito il campo relativo alla «Esenzione quadro temporaneo aiuti di Stato», che dovrà essere utilizzato dai soggetti che hanno usufruito di benefici fiscali, anche se con riferimento al 2021. Sul termine di presentazione della dichiarazione, l’articolo 35, comma 4 del Dl 73/2022 ha rinviato la scadenza della della dichiarazione 2021 al 31 dicembre prossimo. Nel decreto si precisa che restano valide le dichiarazioni già presentate per l’anno di imposta 2021 utilizzando il vecchio modello 2012, ma solo se i dati dichiarati non differiscono da quelli richiesti nel nuovo modello.

Cartelle, la dilazione si fa in 4 Un’ulteriore modalità si aggiunge a quelle attive per Covid. 

DI GIULIANO MANDOLESI

Con il decreto aiuti le modalità di decadenza dai piani di dilazioni dalle cartelle esattoriali si fanno (letteralmente) in 4. Attualmente infatti causa Covid sono attive tre differenti modalità di decadenza: la prima, “maggiorata”, a 18 rate insolute anche non consecutive che determinano la revoca delle dilazioni e stabilita per quelle in essere all’8 marzo 2020, la seconda a 10 rate per le rateizzazioni concesse dall’8 marzo 2020 e fino a 31 dicembre 2021 e la terza quella “ordinaria” a 5 rate per le rateizzazioni presentate e concesse successivamente al 1° gennaio 2022. Ora, in diretta conseguenza della novità introdotta in sede di conversione del decreto aiuti, il dl 50/2022, per le istanze di dilazione presentate a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto (attualmente in fase di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) le rate insolute anche non consecutive che portano alla revoca dei piani passano da 5 ad 8. Di fatto quindi le modalità “attive” di decadenza diventano 4, considerato anche il mini periodo da gennaio a parte di luglio 2022 in cui le istanze presentate andranno con il regime “ordinario” di decadenza 5 rate e ciò inevitabilmente complicherà la gestione delle dilazioni sia per i debitori sia per il riscossore.

Nella cartella di pagamento si omettono i tassi applicati.

di Laura Ambrosi e Antonio Iorio

Per gli interessi pretesi con la cartella di pagamento non è necessaria l’indicazione dei tassi applicati poiché sono di volta in volta determinati con provvedimenti pubblici. A fornire questo principio, in passato abbastanza controverso, sono le Sezioni Unite con la sentenza 22281/2022. La vicenda traeva origine dall’impugnazione di una cartella di pagamento relativa a un precedente avviso di liquidazione di imposta di registro e catastali non pagate.

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