tributi news del 11 luglio 2022

Giudici di serie A e di serie B. Riscossione, si estende l’assistenza in videochiamata: coperte 15 regioni. Accertamenti comunali con sanzioni al minimo. Concordati, l’assuntore paga l’Ici-Imu maturata nel periodo. Il contrasto tra dispositivo e motivazione non determina nullità della sentenza: ricorre l’errore materiale. Giudizi di ottemperanza ammessi per antistatari. Il rinunciante deve rimborsare l’appellato. Su Tia-1 e Tia-2 parola ai giudici ordinari. Imposta di soggiorno in ripresa nel 2022. Mentre crescono gli incassi è stato spostato a settembre il termine di dichiarazione.

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Giudici di serie A e di serie B

di Mario Giannotta

per un lasso temporale che il disegno di legge non precisa, nelle Commissioni si verificherà un mix tra giudici tributari onorari. Quale il senso di questo “impasto” istituzionale il disegno di legge non lo dice né è chiaro se a questa differenza di “rango” corrisponderà una differenziazione di funzioni (ai magistrati le questioni più importanti o complesse?). Insomma: non sembra proprio che questa ennesima “rivoluzione a metà” soddisfi le aspettative di maggiore efficienza ed equità ( = giustizia). Meglio sarebbe stato – seppur, invero, più complicato – procedere lungo un’unica direttrice, prevedendo un percorso di professionalizzazione entro un arco temporale di 2 o 3 anni.

Riscossione, si estende l’assistenza in videochiamata: coperte 15 regioni

Si amplia il servizio di assistenza in videochiamata di agenzia delle Entrate Riscossione (Ader) prenotabile direttamente online dal sito. Dopo la fase sperimentale avviata lo scorso autunno in alcune città, il servizio «sportello online» è ora disponibile per i contribuenti con debiti iscritti a ruolo in tutte le province delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Valle d’ Aosta e Veneto, a cui si aggiungono le province autonome di Trento e Bolzano e gli ambiti provinciali di Roma, Milano e Brescia.

Accertamenti comunali con sanzioni al minimo

È legittimo, anche sotto il profilo delle sanzioni, l’avviso di accertamento che, emesso in recupero di imposte comunali, sia rispettoso del favor rei applicando il minimo edittale di quanto previsto, a fronte della violazione accertata, dall’apposito regolamento comunale. Sono le indicazioni fornite dalla Ctr del Lazio con la sentenza n. 724/04/2022, depositata lo scorso 17 febbraio.

Concordati, l’assuntore paga l’Ici-Imu maturata nel periodo

di Pasquale Mirto

La Corte di cassazione, con la sentenza n. 21126/2022, conferma che l’assuntore del concordato fallimentare deve corrispondere l’Ici/Imumaturata in pendenza di fallimento. La normativa Ici, come quella Imu, prevede che per gli immobili compresi nel fallimento o nella liquidazione coatta amministrativa il curatore o il commissario liquidatore siano tenuti al versamento dell’imposta dovuta per il periodo di durata dell’intera procedura concorsuale entro il termine di tre mesi dalla data del decreto di trasferimento degli immobili. La disciplina garantisce quindi l’incameramento dell’imposta maturata in pendenza di procedura, sottraendola al concorso dei creditori, sebbene la sua esigibilità sia differita a un termine successivo. Precisa infatti la Corte che in pendenza di procedura sussiste l’obbligazione tributaria, ma non l’obbligo di denuncia e di pagamento dell’imposta, che rimangono sospesi in attesa della vendita dell’immobile; di conseguenza nessun accertamento può essere effettuato dal Comune, stante l’assenza di qualsivoglia condotta inadempiente.

Il contrasto tra dispositivo e motivazione non determina nullità della sentenza: ricorre l’errore materiale

di Emanuele Mugnaini

In caso di conflitto tra dispositivo – P.Q.M. – e motivazione della sentenza va ritenuta prevalente la parte che consente di comprendere l’iter logico della decisione giudiziale assunta. Così si espressa la Ctr della Campania con la sentenza 1630/20/2022 (presidente D’Emmanuele, relatore Napolitano). I giudici partenopei, nel respingere il gravame, hanno fatto riferimento al consolidato orientamento di legittimità secondo cui il contrasto tra motivazione e dispositivo che determina la nullità della sentenza si verifica solo se incide sulla idoneità del provvedimento, complessivamente inteso, a rendere conoscibile il contenuto della statuizione giudiziale, ricorrendo nelle altre ipotesi un mero errore materiale.

Giudizi di ottemperanza ammessi per antistatari

È esperibile il giudizio d’ottemperanza al fine di eseguire la condanna al pagamento delle spese di giudizio stabilita dai giudici in capo all’amministrazione resistente in favore del difensore del contribuente, dichiaratosi antistatario. È quanto emerge dalle motivazioni rese dalla Ctr del Lazio con la sentenza n. 662/13/2022 depositata lo scorso 15 febbraio.

Il rinunciante deve rimborsare l’appellato

La rinuncia all’impugnazione da parte dell’appellante non necessita di accettazione da parte dell’appellato e, ai sensi dell’art. 306 c.p.c., comporta, in favore di quest’ultimo, il rimborso delle spese da parte del rinunciante, senza che il giudice abbia sul punto alcun potere di decidere sulla soccombenza o sull’eventuale compensazione delle spese, dovendosi limitare a dichiarare estinto il processo. Si tratta dei canoni precisati la Ctr del Lazio nella sentenza n. 667/06/2022

Notifiche a catena

Effetto domino sugli atti di accertamento: l’omessa notifica dell’atto presupposto travolge l’atto successivo. E la riscossione è bloccata senza valida notifica. È quanto enunciato dalla Corte di cassazione nell’ordinanza n. 12832 dello scorso 22 aprile con la quale, in richiamo ai principi espressi dalle sezioni unite nella sentenza n.10012 del 15/3/2021, ha ulteriormente precisato che in materia di riscossione la correttezza del procedimento di formazione della pretesa tributaria è assicurata mediante il rispetto di una sequenza procedimentale di determinati atti con le relative notificazioni. Per cui l’omissione della notifica dell’atto presupposto costituisce un vizio procedurale che comporta la nullità dell’atto consequenziale notificato

Spese di lite sui nuovi documenti in appello

Nel processo tributario l’ormai pacifica facoltà per le parti di depositare per la prima volta, anche se non costituite in primo grado, nuovi documenti in appello, ai sensi dell’art. 58 comma 2 dlgs n. 546/92, non esclude che il giudice possa comunque far pesare tale condotta nella liquidazione delle spese di lite, stabilendone per esempio la compensazione. È, in sintesi, quanto evidenziato nelle motivazioni della sentenza n. 727/04/2022 emessa dalla Ctr del Lazio, depositata lo scorso 17 febbraio.

Su Tia-1 e Tia-2 parola ai giudici ordinari

Avendo natura privatistica rientrano nella giurisdizione del giudice ordinario le controversie relative alla tariffa di igiene ambientale, all’indomani delle modifiche e delle sostituzioni apportate sulla tassa in parola dal dl n. 78/2010, e quindi a far data dal 31 maggio 2010, data della sua entrata in vigore. Sono le indicazioni fornite dalla Ctr del Lazio con la sentenza n. 660/13/2022, depositata lo scorso 15 febbraio

Imposta di soggiorno in ripresa nel 2022

Mentre crescono gli incassi è stato spostato a settembre il termine di dichiarazione

Una locazione abusiva non comporta solo l’evasione fiscale delle imposte dirette (cedolare secca o Irpef). C’è anche l’imposta di soggiorno, che pesa meno in termini di gettito assoluto, ma spesso rappresenta una voce di entrata significativa per le casse municipali. Prima del Covid, Roma Capitale ricavava 153 milioni di euro dal contributo di soggiorno versato dai turisti. Sempre nel 2019, Milano arrivava a 59 milioni, Firenze quasi 44, Venezia 36 e Bologna 10,5. Gli incassi degli enti locali, dopo il crollo del 2020, l’anno scorso sono tornati a salire insieme alla ripresa del turismo, anche se sono rimaste ben al di sotto dei livelli precedenti alla pandemia.

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