tributi news del 24 maggio 2022

Tasse sulla casa anacronistiche Troppe aliquote Iva ridotte. La cessione di piccole quote di aree edificabili a coltivatori diretti per ottenere risparmi d’imposta configura abuso del diritto. Tarsu e culto, pesa la destinazione dell’immobile. Testimoni di Geova, esenzione Tarsu anche senza Intesa con lo Stato.

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Tasse sulla casa anacronistiche Troppe aliquote Iva ridotte

di Cristina Bartelli

Da Bruxelles la bacchettata sulle voci che a dire dall’Europea nelle raccomandazioni ai singoli paesi per il semestre europeo fanno perdere di competitività l’Italia. «La prima casa è esente dalle imposte ricorrenti sugli immobili, sullo sfondo di un alto tasso di proprietà della casa, e la base imponibile corrispondente è obsoleta. I dati rilevanti sul settore immobiliare sono raccolti in un’unica piattaforma digitale ma non sono stati effettuati ancora aggiornamenti dei valori catastali».

La cessione di piccole quote di aree edificabili a coltivatori diretti per ottenere risparmi d’imposta configura abuso del diritto

di Andrea Cassino e Paola Piccioni

Un ente locale, ha riscontrato l’omesso versamento dell’Imu dovuta per un terreno edificabile, per il periodo successivo alla cessione di un millesimo di proprietà in favore di un coltivatore diretto. I soggetti cedenti erano imprese e persone fisiche comproprietarie del terreno, tutti privi della qualifica di coltivatore. In virtù di questa cessione (compravendita), i contribuenti iniziavano a considerare il terreno non più edificabile, chiedendo l’applicazione della cosiddetta fictio iuris di prevista dall’articolo 2, comma 1, lettera b), del Dlgs 504/1992. La Commissione tributaria provinciale di Ancona, con la Sentenza n. 290/2022, ha confermato gli avvisi impugnati dopo aver ricordato che esiste da tempo un principio generale antielusivo nel nostro ordinamento, anche prima della codificazione dell’abuso del diritto contenuta nel suddetto articolo 10-bis, inserito dal legislatore nell’anno 2015.

Tarsu e culto, pesa la destinazione dell’immobile

di Dario Deotto e Luigi Lovecchio

L’esenzione della tassa rifiuti per i locali adibiti al culto non è collegata all’esercizio di confessioni religiose che abbiano stipulato una convenzione con lo Stato ma unicamente all’effettiva destinazione d’uso dei locali. La precisazione è contenuta nella sentenza 16641/2022 della Cassazione. Nel caso in esame, si trattava di locali utilizzati dai testimoni di Geova, in relazione ai quali il regolamento comunale negava l’applicazione dell’esonero da tassa, nell’assunto che non si tratta di confessione religiosa per la quale era stata stipulata una convenzione con lo Stato, in base all’articolo 8 della Costituzione.

Testimoni di Geova, esenzione Tarsu anche senza Intesa con lo Stato

di Francesco Machina Grifeo

“Non è consentito escludere dal beneficio fiscale previsto per locali destinati a culto religioso quelle confessioni religiose che pur potendosi qualificare tali non hanno ancora stipulato le intese di cui all’art. 8 comma 3 della Costituzione”. Lo ha deciso la Corte di cassazione, sentenza n. 16641 depositata oggi, affermando un principio di diritto ed accogliendo il ricorso dell’Associazione dei testimoni di Geova di Sulmona contro il Comune.

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D.M. 20 luglio 2021 – Specifiche tecniche per l’invio telematico delle delibere regolamentari e tariffarie relative alle entrate tributarie degli enti locali – Guida operativa

Pef, Regolamenti e Tariffe – Per il 2022 sul termine di approvazione prevale la regola ordinaria del 31 maggio

Nel caos della sovrapposizione di competenze sulla Tari si inserisce anche l’incertezza della diversa previsione dei termini per l’approvazione di pef, regolamenti e tariffe Tari. La regola derogatoria che fissa il possibile adempimento al 30 aprile è facoltativa e recessiva rispetto a quella ordinaria che invece sposta il termine di approvazione del bilancio di previsione al 31 maggio

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