tributi news del 16 maggio 2022

Il digitale? È su una via in salita. Il concordato frena. Debiti fiscali, somme svincolate. Ricorsi fiscali, così la riforma taglia un terzo dei processi. Magistrato professionale selezionato per concorso. Resta un ruolo centrale per il giudice onorario. In arrivo la testimonianza ma sarà in forma scritta. Conciliazione rafforzata, spese per chi non l’accetta. Imu, anche quest’anno le aliquote sono libere. Rimborso ai Comuni terremotati di Ischia per il minor gettito Imu 2021. La perizia legittima i contributi consortili. Senza abitabilità l’Imu non è dovuta. Soggiorno, alberghi all’appello. Sui gestori di strutture non scatta il peculato. Valore catastale valido anche per il trustee. Spese di lite, stop a liquidazioni irrisorie.

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Il digitale? È su una via in salita

di Antonio Longo

Sul digitale l’Italia sconta un divario con i vicini europei, ma nonostante il ritardo nella diffusione di una cultura orientata alla tecnologia si intravede un futuro promettente. A livello territoriale, in Italia anche la trasformazione digitale è distribuita in modo eterogeneo, con il solito divario esistente tra Nord-Centro e Sud.

Il concordato frena 

Illegittimo notificare una cartella di pagamento dopo l’ammissione del contribuente alla procedura di concordato. Anche nel caso in cui la cartella sia notificata a seguito di controllo automatizzato della dichiarazione e, quindi, non sia stata preceduta dalla notifica di un avviso di accertamento. Sull’interesse erariale, infatti, prevale la tutela della cosiddetta par condicio creditorum. Lo ha precisato la Corte di cassazione, con l’ordinanza n. 13831/2022 che, di fatto, sovverte il precedente orientamento di legittimità secondo cui la natura di precetto della cartella esattoriale consente di escludere quest’ultima dal perimetro di applicazione dell’articolo 168 della legge fallimentare.

Debiti fiscali, somme svincolate

di Stefano Loconte; e Giulia Maria Mentasti

Consentito il dissequestro per pagare il debito tributario: è quanto stabilito dalla Cassazione con la sentenza n. 13936 del 2022, rompendo il silenzio normativo sul punto.

Ricorsi fiscali, così la riforma taglia un terzo dei processi

Mediamente poco meno di un terzo delle liti fiscali innescate alle Commissioni tributarie regionali vale fino a 3mila euro. «giudice monocratico» per il primo grado, è stato progettato diminuire l’afflusso di ricorsi in Cassazione, a partire proprio da quelle cause di minore valore. 

Magistrato professionale selezionato per concorso

«La nomina a magistrato tributario si consegue mediante un concorso per esami bandito con cadenza di norma annuale in relazione ai posti vacanti e a quelli che si renderanno vacanti nel quadriennio successivo, per i quali può essere attivata la procedura di reclutamento».

Resta un ruolo centrale per il giudice onorario

«onorari», composti da una platea complessiva di 2.700 unità. non si faranno nuovi giudici «onorari» e quelli finora presenti nel ruolo unico (entro i 70 anni di età) dovranno assicurare il funzionamento della giurisdizione fino a quando non sarà formata la nuova magistratura. Resta da capire quanto potrà essere lungo questo periodo transitorio.

In arrivo la testimonianza ma sarà in forma scritta

inserita la prova testimoniale in modalità scritta, identica a quella già prevista nel processo civile per favorire un contraddittorio più equilibrato tra le parti.

Conciliazione rafforzata, spese per chi non l’accetta

La bozza disciplina anche una forma di conciliazione rafforzata. Nel testo si legge che «qualora una delle parti ovvero il giudice abbiano formulato una proposta conciliativa, non accettata dall’altra parte senza giustificato motivo, restano a carico di quest’ultima le spese del giudizio maggiorate del cinquanta per cento, ove il riconoscimento delle sue pretese risulti inferiore al contenuto della proposta ad essa effettuata. Se è intervenuta conciliazione, le spese si intendono compensate, salvo che le parti stesse abbiano diversamente convenuto nel processo verbale di conciliazione».

Imu, anche quest’anno le aliquote sono libere

di Pasquale Mirto

L’articolo 13, comma 5-bis del Dl 4/2022, prevede che in caso di approvazione delle delibere entro il termine stabilito da norme statali per l’approvazione del preventivo, quindi entro il 31 maggio, i Comuni effettuano con la prima variazione utile le conseguenti modifiche al bilancio di previsione già approvato. Anche per quest’anno i Comuni possono variare liberamente le aliquote, sfruttando l’enorme spazio di manovra offerto dalla normativa, che consente anche di azzerare le aliquote, ferma restando l’intangibilità del 7,6 per mille statale per gli immobili «D». Non è stato ancora emanato infatti il decreto (previsto dal comma 756 della legge 160/2019) che limita la possibilità di diversificare le aliquote solo con riferimento alle fattispecie individuate dal Mef.

Rimborso ai Comuni terremotati di Ischia per il minor gettito Imu 2021

di Daniela Casciola

Ammonta a 963.880 euro la somma divisa tra i Comuni di Casamicciola Terme, di Forio e di Lacco Ameno a rimborso del minor gettito dell’Imu, per l’anno 2021, dovuto all’esenzione per i fabbricati ubicati nelle zone colpite dagli eventi sismici del 21 agosto 2017.

La perizia legittima i contributi consortili

Non sono dovuti i contributi consortili per l’assenza di beneficio procurato dalle opere di bonifica realizzate dal consorzio laddove, in assenza di approvazione regionale di un piano generale di bonifica, sia dimostrato, anche con apposita perizia sui luoghi, che nessun vantaggio sia derivato ai fondi assoggettati dall’azione dell’ente. È quanto affermato nella sentenza n. 213/2022 della Ctr di Bari

Senza abitabilità l’Imu non è dovuta

Un piano mansardato di un fabbricato, se privo delle altezze di legge non può essere abitabile, e quindi non sconta l’Imu; nemmeno la presenza di un bagno né il condono presentato possono trasformare il piano mansarda in una unità immobiliare autonomamente utilizzabile e commerciabile. Lo ha stabilito la sezione prima della Commissione tributaria provinciale di Nuoro nella sentenza n. 72/2022 depositata in segreteria il 30 marzo scorso.

Soggiorno, alberghi all’appello

di Sergio Trovato

I gestori delle strutture ricettive hanno tempo fino al prossimo 30 giugno per presentare la dichiarazione relativa all’imposta di soggiorno per il 2020 e 2021. È stato, infatti, emanato dal ministero dell’economia e delle finanze il decreto ministeriale del 29 aprile 2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 110 del 12 maggio, che contiene le istruzioni su tempi e modi che gli albergatori devono osservare per adempiere all’obbligo. La violazione del quale comporta l’irrogazione delle sanzioni nella misura prevista dalla legge. La dichiarazione dovrà essere trasmessa ai comuni solo per via telematica, seguendo le specifiche tecniche indicate nel decreto ministeriale. Come indicato nell’articolo 1 del decreto del Mef, la dichiarazione deve essere presentata «cumulativamente ed esclusivamente in via telematica entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui si è verificato il presupposto impositivo». Il comma 4 della stessa norma precisa che quella relativa all’anno d’imposta 2020, «deve essere presentata unitamente alla dichiarazione concernente l’anno d’imposta 2021».

Sui gestori di strutture non scatta il peculato

I titolari delle strutture ricettive sono responsabili d’imposta e non possono più essere condannati per il reato di peculato commesso prima del 19 maggio 2020, in caso di mancato riversamento ai comuni dell’imposta di soggiorno incassata dai propri clienti. 

Valore catastale valido anche per il trustee

Il trustee che ponga in essere un acquisto immobiliare per conto e nell’interesse del beneficiario può comunque avvalersi, in quanto persona fisica, dell’opzione prezzo valore di cui all’art. 52 dpr n. 131/86, calcolando la base imponibile, ai fini delle imposte, sul valore catastale anziché sul prezzo. È il principio affermato dalla Ctr del Lazio con la sentenza n. 281/17/2022 depositata lo scorso 20 gennaio.

Spese di lite, stop a liquidazioni irrisorie

A fronte di una liquidazione delle spese di lite del tutto irrisoria e non rapportata al valore della lite, né alle tariffe che distinguono le quattro fasi del giudizio, il giudice tributario è tenuto a rimodularne l’ammontare anche in aumento rispetto ai valori minimi. È il criterio applicato dalla Ctr del Lazio con la sentenza n. 306/09/2022, depositata lo scorso 24 gennaio.

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il weby night del lunedì su “il nuovo regolamento dell’albo della riscossione prospettive e criticità

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D.M. 20 luglio 2021 – Specifiche tecniche per l’invio telematico delle delibere regolamentari e tariffarie relative alle entrate tributarie degli enti locali – Guida operativa

SENTENZE & TRIBUTI LA NEWSLETTER DEL SABATO

Pef, Regolamenti e Tariffe – Per il 2022 sul termine di approvazione prevale la regola ordinaria del 31 maggio

Nel caos della sovrapposizione di competenze sulla Tari si inserisce anche l’incertezza della diversa previsione dei termini per l’approvazione di pef, regolamenti e tariffe Tari. La regola derogatoria che fissa il possibile adempimento al 30 aprile è facoltativa e recessiva rispetto a quella ordinaria che invece sposta il termine di approvazione del bilancio di previsione al 31 maggio

https://ntplusdiritto.ilsole24ore.com/art/pef-regolamenti-e-tari–il-2022-termine-approvazione-prevale-regola-ordinaria-31-maggio-AEBCkOUB

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